martedì 21 maggio 2013

Moonwalk, da non confonfondere con moonwalker il film!



Questa è la copertina del mio libro MOONWALK, ben protetta dal tempo da una copertina trasparente come quella che si usava per proteggere i libri di scuola.
Il primo libro l'ho comprato nell'estate del 1989, sebbene fosse uscito nel 1988.

Questa è la biografia scritta assieme ad Onassis, di un Michael trentenne.
Ricordo di averlo letto tutto d'un fiato, rapita dalle espressioni le ideologie e gli insegnamenti che questo ragazzo, un po' bambino, un po' ragazzo e un po' anziano, scriveva per cercare di dare un po' di umanità a quella figura intoccabile che all'epoca era Michael Jackson.

Intento non riuscito. Dico l'umanità che sperava tornasse da questo libro.

All'epoca Michael era come un Dio, che scendava tra gli esseri umani, per poi tornare nell'Olimpo in attesa della prossima ascesa.
Non vi era modo di umanizzare Dio.
Nessuna parola avrebbe invertito questo meccanismo.

All'epoca avevo ... mmhhh 15 anni.
15 anni e solo da pochi anni la televisione passava Michael Jackson alla televisione, quindi per me ogni volta che passava Another Part Of Me live da Roma in TV era un delirio.
Insomma presente quelle ragazze che si strappano i capelli, che generalmente vediamo ai concerti?
Uguale, solo che io lo facevo su 1 minuto di canzone passata qualche volta su italia 1, quando Jovanotti all'epoca appena spuntato fuori aveva un suo programma TV.

Era lui che mandava la maggior parte delle anteprime, l'anteprima sul concerto di Roma, l'anteprima di Moonwalker (il film), l'anteprima sul concerto di Kansans City.

Aspettavo in trepida attesa con una cassetta (VHS) pronta al punto giusto un memennto in cui partisse qualcosa di Michael.
Ah! che tempi, che bello!!!!

Ma torniamo a Moonwalk, la biografia ha visto 2 pubblicazioni, la prima nel 1988 e la seconda il 13 ottobre 2009. La riedizione del 2009 (in inglese) include la prefazione originale a cura di Jacqueline Kennedy Onassis, una nuova introduzione a cura del fondatore di Motown, Berry Gordy.
E' l'unico libro scritto da Michael, di suo pugno sulla sua vita.

Poi ce ne sono altri, ad esempio "Dancing the Dream", sempre scritto da lui... ma questo è un'altro post.

Mike in Moonwalk, racconta un po' della sua infanzia, in prosa rosa.
Non si sbilancia quasi mai a parere mio, confronto al suo passato reale.
Siiii!!, si lamenta un po', ma la realtà dei fatti è stata molto molto più terribile di quanto Mike abbia diplomaticamente presentato. Qui si potrebbe aprire un dibattito, se Joe abbia fatto bene o male, per me ha fatto bene, anche se ci sono modi differenti di agire.

Chiudiamola qui, và!

E' simpatico leggere delle caramelle, della sua prima canzone in pubblico, delle corse sotto il letto per non essere picchiato, delle mele nei reggiseni delle ballerine (UPS!) delle drag-queen dei locali dove il padre li portava nel cuore della notte: per cantare.

Mike con questo libro mi ha insegnato la tolleranza verso tutto quello che è diverso.

Sembrerà banale, stupido e tutto quello che volete, ma se oggi io non fumo o non bevo, se sono una ricercatrice della verità.. è merito suo.

Racconta della sua solitudine anche mentre è in mezzo alla gente. Racconta della sua "fuga" dalla famiglia nel 1977, quando con LaToya si trasferì a New York, per girare il film The Wiz.
Racconta la sua vita, guardandosi da fuori, sperando che il mondo lo capisca un po' di più.

Ma cosa ne dice Michael di tutto questo?
"Ho sempre desiderato raccontare delle storie, sapete, quelle che nascono dal profondo dell'animo. Mi piacerebbe sedere accanto al fuoco e raccontare alla gente qualche storia... far vedere loro delle immagini, farli piangere oppure ridere, suscitare delle emozioni con qualcosa di apparentemente semplice come le parole. Mi piacerebbe raccontare storie capaci di toccare, e cambiare, il cuore della gente. Ho sempre desiderato farlo. Immaginate come si devono sentire i grandi scrittori, sapendo di avere questo potere. A volte, anche io sento di poterlo fare. E' una capacità che mi piacerebbe poter sviluppare. In un certo senso, scrivere canzoni richiede la stessa ablità, crea gli stessi alti e bassi a livello emotivo; ma l'effetto è più immediato. E' come il mercurio. Sono pochi i libri scritti secondo l'arte del racconto, pochi quelli che sanno catturare il lettore e tenerlo avvinto facendolo divertire. Non ci sono costumi né trucco, niente di niente, soltanto tu e la tua voce, la tua grandiosa capacità di trasportare il lettore ovunque, di trasformare la sua vita, anche solo per pochi istanti."Michael Jackson, in Moonwalk

Amare Michael e non aver mai letto questo libro, è come bere la bucce invece di un succo d'arancia...

Ah! Ci sono un sacco di foto moooooolto carine.

Io possiedo entrambe le edizioni dell'88, sia italiana che inglese, comprata da una collezionista.

Mi sfugge al momento se le foto sono diverse, ho l'impressione di sì, ma non vorrei sbagliarmi con le edizioni di un libro differente.

Un abbraccio.
L.O.V.E.

Nessun commento:

Posta un commento